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Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo di Firenze Edizione degli scritti durante il suo episcopato fiorentino

di Renato Burigana

«Tu sei fortunato a stare a fianco del cardinale Piovanelli, un uomo di Dio, un uomo buono», sono le parole che papa Francesco sussurrò all’orecchio di don Luigi Innocenti segretario del cardinale. L’incontro avvenne al termine della Messa mattutina a Santa Marta, quando il cardinale Piovanelli concelebrò con papa Francesco che lo aveva invitato per il suo novantesimo compleanno. E’ proprio dopo aver ascoltato questa frase che abbiamo deciso di pubblicare tutti i testi editi del cardinale Silvano Piovanelli.

I volumi, di circa 400 pagine l’uno, intendono rendere di facile consultazione per un ampio pubblico tutti i testi del cardinale Piovanelli scritti durante il suo lungo episcopato fiorentino, dal 22 marzo 1983 al 21 marzo 2001. I volumi verranno stampati, in mille copie ciascuno, all’interno della Collana dei testi dell’Archivio storico dell’Arcidiocesi fiorentina.

Vista l’enorme molte degli scritti del Cardinale Piovanelli, i curatori hanno deciso di pubblicare solo i testi editi e già pubblicati nel Bollettino diocesano.

I curatori dei volumi hanno ritenuto di pubblicare gli scritti del cardinale Piovanelli seguendo la data di pubblicazione dei singoli testi. Gli scritti editi verranno suddivisi per anno, dal 1983 al 2001. Per ogni anno verrà realizzata una breve scheda per orientare il lettore (soprattutto il non fiorentino). Poi in ordine cronologico verranno pubblicati gli scritti editi del cardinale Arcivescovo, le dieci lettere Pastorali, le omelie, le lettere ai sacerdoti, alle religiose e ai religiosi, ai laici, gli interventi a convegni e seminari promossi dall’Arcidiocesi, i testi indirizzati alle comunità parrocchiali al termine della Visita Pastorale.

Sarà quindi una pubblicazione, che inizierà il prossimo 24 giugno festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, e che si completerà speriamo in dodici mesi. Infatti l’opera prevede la pubblicazione di tre volumi.

I curatori hanno ritenuto importante per comprendere l’attività svolta dall’Arcivescovo Silvano Piovanelli e per contestualizzare meglio i testi di pubblicare anche l’Agenda del Cardinale sempre attingendola dal Bollettino.

Durante il suo lungo episcopato Piovanelli ha concluso la Visita Pastorale (iniziata dal suo predecessore il Cardinale Giovanni Benelli), ha celebrato il Sinodo Diocesano (1988 – 1992) il primo dopo il Concilio Vaticano II, ha accolto Papa Giovanni Paolo II a Firenze, ha svolto in Diocesi diversi incontri internazionali con i giovani, per la pace e il dialogo fra i popoli.

Al termine dell’ultimo volume verrà redatto un indice tematico.

Al termine dell’ultimo volume ci sarà una Bibliografia dei testi scritti e pubblicati dal Cardinale.

Il volume, edito in tre tomi, avrà la Prefazione del cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze.

I curatori della pubblicazione sono don Luigi Innocenti, già segretario del Cardinale Silvano Piovanelli, don Gilberto Aranci, direttore dell’Archivio Diocesano dell’Arcidiocesi di Firenze, Renato Burigana, già portavoce del Cardinale Silvano Piovanelli, Riccardo Burigana, direttore del centro Studi per l’Ecumenismo in Italia.

I volumi saranno «solo» un modo per avere la possibilità di leggere e rileggere con facilità gli scritti del cardinale, una vera minierà per l’uomo di oggi. Siamo sicuri che altri attraverso lo strumento delle Tesi da affidare presso le Facoltà di teologia metteranno poi mano al commento e alla ricerca su questa figura che «appartiene a quella costellazione di grandi figure sacerdotali che hanno caratterizzato il secolo ventesimo della Chiesa fiorentina: la costellazione formata da Lorenzo Milani, Renzo Rossi, Danilo

Cubattoli e tanti altri. Davvero un grande dono per la Firenze del Novecento, che egli poi ha portato con sé in un’esperienza che si è travasata nel suo servizio come vescovo e arcivescovo di Firenze».

In questi due anni sono usciti due volumi sulla figura del cardinale Piovanelli. Il primo scritto da due giornalisti fiorentini nel 20164 a pochi mesi dalla morte di Piovanelli, avvenuta il 9 luglio. il secondo, a cura di Andrea Fagioli, direttore del Settimanale Toscana Oggi, a un anno dalla sua scomparsa5.

Spesso al cardinale Piovanelli veniva chiesto di raccontare la sua vita, la sua esperienza, la sua storia e la storia della sua Chiesa. L’arcivescovo non si sottraeva mai. Quando il 23 marzo del 2000 l’amministrazione comunale di Castelfiorentino, grande paese dove era stato parroco per molti anni, prima di essere chiamato dal cardinale Giovanni Benelli a svolgere l’incarico di vicario generale della Chiesa fiorentina, gli conferì la cittadinanza onoraria, Piovanelli spiegò che «specialmente all’inizio del mio episcopato, i comunicatori dei mass-media ed anche la gente spesso mi chiedeva: dove ha studiato? Io rispondevo: “solo a Firenze, nel mio Seminario, come tutti gli altri miei compagni di Messa”. Ma ho avuto dalla Provvidenza il dono dell’incontro con uomini straordinari e il dono di una prolungata lezione da una cattedra speciale. Gli uomini straordinari? Basterebbe ricordare tre personaggi, per i quali è attualmente in corso la causa di beatificazione: Elia Card. Dalla Costa, Don Giulio Facibeni, Giorgio La Pira ai quali bisognerebbe aggiungere altre persone, ecclesiastici, laici, che hanno vivacizzato il cammino della Chiesa e della città di Firenze nel periodo della mia giovinezza e della prima età matura. E la cattedra speciale, che mi ha dato una prolungata lezione? La cattedra è stata Castelfiorentino con la sua complessa e ricca realtà religiosa e laica. Quella di stasera è per me un’occasione desiderata per dire espressamente a Castelfiorentino grazie per quello che mi ha insegnato».

Un anno dopo il 21 marzo 2001 lasciò la cattedra per accogliere il suo successore. In quell’occasione chiedemmo al cardinale se potevamo pubblicare le sue Lettere pastorali in un unico volume e abbinarle a «Corriere fiorentino». Lui acconsentì. Venne stampato in pochi giorni un volume di oltre trecento pagine che raccoglieva le sue dieci Lettere pastorali, anche allora lo scopo fu quello di averle tutte insieme e potere leggere e rileggere. I fiorentini apprezzarono quell’iniziativa, tanto è vero che le rese dalle edicole furono insignificanti.